Poesie

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Crediti: César Viteri Ramirez

Uno spazio dedicato a chi ama le poesie e le ha elette a proprio mezzo espressivo.
Invia la tua composizione a Shiningarden, verrà pubblicata in questa sezione.

    La pioggia

Scritto da Alessia Margheritini, 11 ottobre 2009
Scende.
Come un banchiere sul lastrico,
Una donna corrotta che si pente
Un cestino dal cielo.

E ha il colore acido delle lacrime
Imparziale come la Morte,
Puttana come la Vita

Va dove vuole.
Inzacchera, bagna, inonda
Distrugge e Ricrea
Germogliano ombrelli e coltivazioni
La notte batte sui vetri curiosa.

Diventa un sussurro poi una mitragliata
Getta le ghiande nei campi e il contadino
Nella disperazione.

Bassi profondi riecheggiano
Nel grigio pluviare.

Scintillante.

Percorre le rughe della terra
Per scrosciare in mezzo a una strada
Come un blues –Raccolta da una canala rotta.

Porta con sè il ricordo atavico
Della terra mai emersa
L’uomo delfino nel dedalo urbano
Tra taxi gialli e grattacieli a specchio.

Piove la pioggia
Porta il sapore del vento
Bagna le carte e i calzini
Qualche volta l’arcobaleno


    Ovest

Scritto da Chiara Folci, 06 settembre 2009
Inquieto si innalza il sole
insinuandosi fra le imposte
che occultano corpi
ancora ignari della sua venuta.

Il viaggiatore temerario
lo accoglie, trepidando.

“Camminerò verso ovest
e seguirò sempre i raggi
audaci e feroci e savi
per non vedere nuovamente
la fine di un altro giorno”.

Le bocche rosee si spalancarono
liberando fantasmi,
agonie e dolci rimpianti.
Mani rugose scostavano tende
al suo passaggio,
voci ravvivate dal fresco serale
ripetevano il suo nome
e i suoi passi erano acclamati
come vili e bugiardi,
passi che mai
avrebbero lasciato quelle terre.

Invero sarà lo stupore
che alienerà i loro sguardi
quando cercheranno il viaggiatore
lungo bianche vie abbandonate.
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    Prima dell'Alba

Scritto da Chiara Folci, 05 luglio 2009
Muta cala la notte mite,
rinfrescata da una brezza
che danza fra gli alberi
fino agli astri incastonati
in un cielo nero carbone.

Dormono le città esauste,
tacciono le stanche voci
per liberare vaghe ombre
che corrono lungo cammini
ora ignoti e dimenticati.

Assieme paure e piaceri
si intrecciano rapidi,
la gaia luce e l'oscurità
incostanti si confondono
secondo misteriosi comandi.

Privo di dubbi osserva
il fedele spettatore
gioendo e piangendo
e inspira a fondo
profumi di fiori esotici.

Presto dunque maligna
compare l'alba ladra
che duramente sfiora
gli occhi già immemori
di ciò che mai sarà.
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    Le ore danzano

Scritto da Leo, 01 dicembre 2008
Le ore danzano sul tuo sorriso spento,
sguardo vivo, odio denso.
Affogo in una lacrima
grande, calda, salata.

Ti rincorro per strade tortuose,
ti ricordo che sempre ci amammo,
ma tu non ti volti, bocca di fuoco,
mani di ghiaccio, sguardo di fumo.
Montagna diventi, albero
e natura.
Mi accorgo del tuo soffio
mentre dormo
tra le nubi della luna.
Alcuna veglia soffice,
ma lampi e pioggia
sulla coltre del giaciglio
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    Senza Titolo

Scritto da Silvy, 01 dicembre 2008
Sognare
Un ragazzo a cui pensare
La sera prima di addormentarmi
Per poi sorridere a stelle aperte
Al buio, come se lui fosse proprio lì, accanto a me
A cui stringere forte mani, fianchi e spalle
Sul mio corpo fino a sentirli vibrare di mille brividi accesi
E farli entrare per sempre dentro me
Con cui dolcemente baciare gli occhi negli occhi
Quando al tramonto
Di uno sguardo la terra arida dei miei
Si vorrebbe rinfrescare di rugiada
E linfa fresca che sgorghi dal cuore.
Un ragazzo che, con le lacrime incontaminate
Delle mie ripetute tristezze, annaffi il terreno piano
Sulle labbra pallide e vi faccia
Rinascere il sorriso.
A cui piaccia accarezzarmi i capelli
E assottigliarli tra le dita, anche quando
L’umidità della sera
Lentamente li increspa
E tra le ciocche fradice di vento
Lascio che nascondano il mio
Profilo serio e assorto.
Un ragazzo che sappia entrare
Piano, a punta di speranza nel mio cuore
Non come un ladro furtivo che
Mi derubi di fiducia e promesse ma
Come un sogno leggero, per lasciarsi appartenere
E darmi ali e fiato per volare
A cui l’amore ha insegnato a volermi accanto
Senza tentarlo a farmi del male.
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    Senza Titolo

Scritto da Marta F., 30 settembre 2006
Tic tac, tic tac, tic tac.
Poi tutto si è fermato.
BOOM!
Frammenti del tempo scoppiatomi dentro.
Esplodere e scivolare via. Diventare vuoto, nulla.
Non-essere.
Fluttuare nell'inconsistenza del non-universo e stare.
Sospesa.

    Una notte d'inverno

Scritto da Marta F., 01 dicembre 2005
Gelidi respiri in una notte fredda
Cullata dal rumore del silenzio

Immobilità
Pace
Trasparenza

Leggera come una sorgente di vita
Specchio ghiacciato che lentamente si scioglie.