Cerchi di fumo - Racconto

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Crediti: Chiara Cremaschi

L'ennesima partenza nel viaggio di una vita...
Ancora abbracciata alla notte, guardo i primi occhi di luce venir fuori dal morbido grigiore.
I sassi della strada sono ancora illuminati dalle stelle basse ed i neon riflessi sui piccoli tavolini, lasciano spiare scarpe rosse di donne dietro muretti e finestre crepitanti di fuochi e coperte avvolgenti. La pioggia lucida di specchi, ondeggia su figure di ombrelli dietro porte che chiudendosi fanno vibrare l'acqua rimasta a guardare.
C'è una donna affacciata ad un balcone, si muove vibrante al ritmo del vento, con capelli, erba e fiori, che si muovono nello stesso movimento.
Fa muovere il suo piede attraverso una ringhiera per stendere bene una gamba, dopo tanto cammino il vento le arrossa la faccia con un sorriso senza fretta, sagome e contorni, persi, tra l'ombra scura dietro di se di un abbraccio ed un tuffo dritto nella carne.
Non trattengo la sua immagine, ma vivo l'atmosfera con il suo stesso sapore, con quello stesso freddo che indaga nelle ossa, seccando la pelle nel vuoto gridare di uno scroscio.
I passi rintuonano ormai nella notte, un pensiero di pietra nei muri ascolta, la storia del silenzio, tra la calma dei tiepidi movimenti dei fianchi,e la tempesta dei rumori fuori.
Spunti per inventarsi la notte, tenda, coperta, cielo rosso, si riflettono sulla spalla.
I pensieri più agili si snodano tra i fumi dell'aria a riscaldarne l'invisibile pelle, le luci colorate della strada ed i suoi slanciati lamenti.
Anche la luna buca la notte come nero inchiostro sulla carta.
Mi raccolgo in un letto con un idea sull'amore, ha le braccia stese per tener lontano il freddo, i brividi sui vetri, lo strillo che viene su con la notte.
Cerchi di fumo fatti volare via da un sospiro, la bella immagine di una bocca che si stringe in un bacio come fosse una risposta. Si raggiungono quei cerchi dentro un eco.
Niente più parole tra cieli fatti di strade e la carezza calda della sorte.
Le mani fredde si chiudono tra le gambe, i pensieri finalmente respirano e bagnati aspettano.
Sia benvenuta la pioggia, i piedi fradici ed i capelli a coprire gli occhi.

Info autore

Scritto da Miriam Carnimeo, febbraio 2010
Il racconto appartiene alla sua legittima proprietaria, ed è stato pubblicato su Shiningarden per gentile concessione dell'autrice.
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